Giornata Nazionale per la Salute Mentale: L’Unasam lancia uno spot per sensibilizzare le istituzioni e la società al riconoscimento dei diritti di cittadinanza delle persone che vivono l’esperienza della sofferenza mentale
Il 5 dicembre 2012 è la Giornata Nazionale per la Salute Mentale. L’Unasam, Unione Nazionale delle Associazioni per la Salute Mentale, è una delle piu importanti reti nazionali di associazioni per la salute mentale, Riunisce 15.000 famiglie, in 150 associazioni in tutta italia e attraverso questa giornata vuole riportare al centro del confronto istituzionale e nella società il miglioramento della qualità delle pratiche nel mondo della salute mentale. Una giornata per rivendicare interventi nel sistema pubblico e privato, che rispettino dignità e la libertà della persona che vive l’esperienza della sofferenza mentale.
Lo spot di sensibilizzazione. Attraverso la diffusione di questo nuovo Spot, L’Unasam intende avviare una campagna di sensibilizzazione e attenzione sul tema della Salute Mentale e sulla necessità che il Governo Nazionale e i Governi regionali rimettano, sulla propria agenda politica, tale questione quale prioritaria per il benessere della comunità, oggi più che mai chiamata a sostenere e gestire un processo di cambiamento prezioso e delicato. Uno spot che descrive come le pratiche in salute mentale debbano tendere al miglioramento concreto della qualità della vita e vengano abbandonate quelle misure coercitive, lesive della libertà e della dignità della persona umana.
“senza salute mentale non c’è salute e senza rispetto e condivisione non c’è possibilità di ripresa. Guarire quindi si può, ma occorre uno sforzo collettivo e una presa di coscienza profonda delle istituzioni e della società”. È il commento della presidente nazionale dell’Unasam Gisella Trincas attraverso la lettera aperta che accompagna lo spot della giornata. Per la Trincas – “L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce la salute mentale come uno stato di benessere nel quale il singolo è consapevole delle proprie capacità, sa affrontare le normali difficoltà della vita, lavorare in modo utile e produttivo ed è in grado di apportare un contributo alla propria comunità. In Italia tanto si è fatto a partire dalla Legge di Riforma Psichiatrica n°180, ma ancora tanto si deve fare”. – prosegue Gisella Trincas, – “è necessario un ulteriore passo avanti nel processo di civiltà che ha portato alla chiusura degli ospedali psichiatrici, vanno migliorati i servizi territoriali di salute mentale orientando le pratiche e le risorse verso processi di ripresa e percorsi emancipativi”. Va riconosciuto e agito – conlude la presidente Trincas, – il diritto fondamentale di cittadinanza, la partecipazione attiva delle persone che vivono la condizione della sofferenza mentale al proprio processo di cura, la partecipazione consapevole e responsabile dei familiari e della collettività”.